venerdì 11 dicembre 2009

SCUSATE IL RITARDO!


Non tutti siamo Shevchenko, non tutti siamo Pato. Non è da tutti entrare in un campo, dove lo scopo e far finire quel benedetto pallone in findo alla rete e, e riuscirci alla prima occasione.
Questo è il sogno di tutti, questo era anche il sogno di Petro.
Siamo a luglio, forse ad agosto, quando viene stilata la rosa che avrebbe partecipato all'AICS e senza ombra di dubbio si decide di puntare su Maz e Petro come centravanti. Il primo ci fa presente che non ci sarà alla maggioranza delle gare per i suoi impegni calcistici( il tempo poi dimostrerà l'esatto contrario), il secondo invece, è carichissimo.
Precampionato: il primo inizialmente fa fatica, il calcetto, a suo parere, non è per lui, il secondo segna, si sbatte, corre e recupera.....è felice insomma.
Forte del momento di forma il nostro attaccante lampadato sceglie la numero 9 come C.Ronaldo, ma anche come Superpippo, il mitico Marco o i più recenti Eto'o e Ibra. Un' investitura imporartante, pesante, ma sente di poterla portare a termine e con buona riuscita.
Inizia il torneo: la prima uscita è famosa più per la tensione di Alex che per le sue giocate (nonostante un primo tempo di buona quantità). Le 2 successive ci vedono vittoriosi, ma per Petro il goal non arriva e qualche mugugno inizia a farsi sentire, soprattutto nei confronti di Mister "Capoccia" Battilega e delle sue scelte.
Archiviato il pareggio con il Bar Boccia, arriva una sconfitta in casa dell'Arcella dove il nostro 9 tocca il campo di gioco davvero poco, troppo poco.
Troppo poco, per lui personaggio orgoglioso e sicuro delle sue capacità come solo un calabrese DOC sa essere.
Il goal non è più un sogno ma diventa un'ossessione ed è risaputo che più lo vuoi e più non viene, più lo cerchi e più non lo trovi perchè l'agitazione vince di gran lunga la lucidità tantè che ti porta a sbagliare anche le cose più semplici, come succede per esempio contro il Pescatore. E poi arriva l'8 dicembre: sarà che è il giorno della Madonna, sarà che la mancanza del bomber Sarti lo riempia di responsabilità, sarà che l'assenza di quello "spaccaballe" di Rio, che durante i match non gli perdona mai nulla, lo renda più sereno... fatto sta che dopo una buona prestazione (gioca da laterale per far spazio a Borini in attacco) arriva la sua occasione, quella che attendeva da tempo: risultato di 6 a 5 per i padroni di casa della Rocca Guelfa, l' arbitro fischia un tiro libero ed è lui a prendere il pallone in mano e squadra sulle spalle. Rincorsa, tiro e palla nell' angolino, in zona Cesarini, regalando un punto prezioso al Bar Luisa. Finalmente il sogno si realizza e l'ossessione svanisce.

Ora Alex giocherà sicuramente più tranquillo e disinvolto e tutto per lui sarà più semplice, proprio come succedeva nel precampionato.
Quindi scusategli il ritardo e quando lunedì sarete alla Tozzona a tifare per lui e il Bar Luisa nell'ultima decisiva partita contro l'MFSport non fateci caso se dovesse indossare la maglia con il numero 16.In tal caso la 9 sarebbe ancora sporca........... ma noi, caro calabrese scaramantico, non ci crediamo!!!!!!

Rosario De Luca

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