lunedì 21 dicembre 2009

Cena Tozza Boys

E' venerdì sera. Il giorno che tutti aspettano sin da inizio settimana. Sono le 20.15 del 11 Dicembre 2009. Il centro sociale "La Tozzona" ospita un grande evento: torneo Nazionale di Biliardo, o come si dice da queste parti, di Boccette. Tra i giudici di tale manifestazione sportiva scorgiamo un volto a me molto noto. Capello rosso carota, sguardo incandescente e bicchiere di prosecco in mano. Mi avvicino per verificare se la prima impressione che ho avuto è quella corretta. "Oh, Dave!". Non ho dubbi. E' Nico Valenti, come sempre il primo a presentarsi al ritrovo in occasione dei famosissimi raduni dei Tozza Boys. Il tempo di uno scambio di battute e tutti gli elementi del vecchio gruppo cominciano ad arrivare. Inutile raccontare, ma ve lo racconto comunque, che dopo cinque minuti siamo già tutti al bancone a ordinare l'aperitivo. Il barista ci prepara bicchieri dai diversi contenuti: campari e vino, prosecco, campari e gin, crodino e vodka pesca, amaro di Saronno e rum, vino rosso e vino bianco. Purtroppo non sono riuscito a notare quale intruglio stesse bevendo Fedro, il re di queste serate. Conoscendolo, è probabile che quella sera stesse sorseggiando il primo dei quattro coca e rum, tipico cocktail bevuto da miliardi di persone come aperitivo. Dopo il classico brindisi, partiamo alla volta del ristorante che ormai ci ospita e ci sopporta da sempre: l'Osteria e Commercio del vecchio "zio Gianca". Arrivati, non riusciamo neanche a sederci, che i primi matti sono di nuovo al bancone. Altro aperitivo, altro brindisi. E' la fine, penso. Il tutto mentre guardo la faccia di Fedro, che comincia a cantare qualche coro irripetibile. Siccome dobbiamo aspettare l'arrivo di Edo che è impegnato in palestra, decidiamo di dividerci nei passatempi da bar. Chi gioca a calcino, chi gioca alle macchinette, chi beve un altro aperitivo. Dopo circa 10 minuti d'attesa ci sistemiamo, ormai abbiamo anche una disposizione fissa a tavola. Riguardando le foto delle cene precedenti mi sembra di notare questo particolare. Mentre aspettiamo l'arrivo dei primi, il solito scatenato Fedro, lancia il solito ritornello che ci perseguita in queste serate: "E chi si chiama ... si alzi si alzi.. e bevilo bevilo bevilo bevilo bevilo bevilo.. mandalo giù!". Non siamo tutti presenti, quindi per compiere il giro totale della tavolata ci mettiamo un pò di meno rispetto al solito. Come da tradizione, tutti ci alziamo e tutti beviamo il nostro bicchiere di vino alla "bava". Tutti tranne Fedro, che viene fatto alzare dalla sedia almeno per tre volte. E' la fine, ripenso. Arrivano i primi. Tutti mangiano indiavolati a testa china. In men che non si dica abbiamo già trangugiato tutto. E' giunta l'ora della pausa sigaretta. Tutti fuori dal locale ad aspettare qualche minuto per riprendersi dalla mangiata e a prepararsi per il secondo: carne e patate. Viene portato all'attenzione di Dave, di Frankie, di Fedro e un pò a tutti i presenti, che di fronte al ristorante c'è la sede Imolese dei testimoni di Geova. Sicchè, sino al casello probabilmente, sono rimbombati due cori lanciati dalle voci bianche presenti: "oooo Odio Geovaaa", seguito dal molto più fine "Le geovane puttane puttane puttane, e i loro figli conigli conigli conigli". Così, dopo essere stati al freddo ad imprecare contro persone non presenti, rientriamo nella nostra saletta. Per ingannare il tempo, decidiamo di brindare al nostro raduno e alla nostra amicizia. Arrivano i secondi. Quindici famelici ragazzi si fiondano su carne e patate. Mangiamo a dismisura. Spazzolati i piatti, ci ridedichiamo a un brindisi. In attesa di decidere se prendere un dolce o no, ci alziamo e ci riuniamo al centro della saletta. E' il momento clou della serata. Partono i cori. Questa cena è diversa dalle altre. Di solito si sentono i soliti 4 o 5 cori, ma stasera è diverso. Stasera decidiamo di dare una rispolverata molto ampia al nostro repertorio. Così, dopo aver dedicato un piccolo ritornello a tutti i presenti, cominciano ad essere laniciati dai soliti ingoti, le più vecchie strofe degli inni Tozza Boys. Ovviamente si parte con l'inno che è diventato famoso in tutta la regione (è vero, non lo scrivo tanto per scrivere): "Mi sveglio la mattina alla Tozzona, il pomeriggio sono alla Tozzona, la sera alla Tozzona, cantando a squarciagola, fanculo via paso e i paso boy...". Niente da dire, il frastuono di questo ritornello è devastante. Sale in cattedra la voglia di urlare e di ballare di tutti: così si ripropongono i pezzoni più vecchi, quelli da pelle d'oca. Come ad esempio il celbre coro delle serate Pampero che recita così: "Come ogni sabato vero vado al pampero, Tobia il barista, Dalmo Sera il loro gruppo, ci sono gli ubriachi, non manca più nessuno, solo non si vedono i paso boys..". Sembra che il pavimento stia per cedere quando questi quindici scaposciati cominciano a saltare mentre continuano a uralre a perdifiato. Concludiamo la nostra opera cantando alcune strofe della celebra canzone: "In un bar che non ci vuole". Dopo esserci ricomposti, ci accorgiamo che è arrivato il momento del caffè. Ovviamente non esiste cena in cui si beva un caffè, senza un successivo ammazza-caffè. Così ci schieriamo tutti al bancone. Anima nera, limonccello, vodka liscia, vodka alla menta, amaretto di Saronno. Dopo pochi istanti dal brindisi, decidiamo che non esiste cena in cui si beva solo un ammazza-caffè. Riordiniamo e ribrindiamo. Qualcuno impietoso grida: "non c'è due senza tre e il quattro vien da sè!". Così, riririordiniamo e ririribrindiamo. Paghiamo, salutiamo lo zio di Edo che ci sopporta in queste serate, e ci avviamo verso l'uscita. Qualcuno decide di sfidare un amico all'alcol test. Meglio sorvolare sul punteggio bifido di Fedro. Ci si aspettava di più. :-) Ce ne andiamo, alcuni vanno a ballare, altri concludono la serata a loro modo. Niente da aggiungere. Chi ha fatto parte di questo gruppo sa cosa significa essere un Tozza Boys. Ne abbiamo passate talmente tante insieme, che bisognerebbe scrivere un libro per raccontarle (potrebbe essere un'idea!). Concludiamo la serata urlando come pazzi in libertà: "nessuno è come noi, mettetevelo in testa!".

2 commenti:

  1. è proprio vero, solo noi sappiamo cosa significa...per altri sono cose stupide, ma non per noi...xkè NESSUNO E' COME NOI...
    concludo ringraziando di cuore tutti per ogni microsecondo passato insieme...

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  2. concordo con maz!!!noi siamo i migliori ricordatevelo sempre!!!vi voglio bene regaz!!!

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