sabato 29 ottobre 2011

Addio Marco #58



Ho scritto per la scomparsa di Pietro Taricone, ho augurato il miglior cammino a un campione del calcio come Andrea Pirlo. Mi sono reso conto che non potevo starmene con le pive in mano a guardare gli articoli degli altri su Marco Simoncelli. Per cui questo è quello che voglio scrivere io.

La morte di un ragazzo di 24 anni è qualcosa di orribile. A prescindere dal nome, dalla religione o dalla proffessione svolta. Però, come dice una canzone di J-Ax: "come me ne muore uno ogni sabato sera" (il senso è quello). Perciò siamo abituati, nostro malgrado, ad apprendere notizie di cronaca nera del genere. Ma la caduta di Marco Simoncelli ha colpito tutti. Personalmente ho avuto il privilegio di non viverla in diretta. Io infatti ero allo stadio di Lecce mentre succedeva la tragedia. E vi assicuro che l'ho vissuto male. Quando in un settore ospiti ancora vuoto e uno stadio completamente deserto ho sentito dire da un mio caro amico al telefono: "come??? è morto Simoncelli???", mi si è gelato il sangue. Non so bene spiegare il perchè, non so raccontare esattamente le emozioni contrastanti che ho provato. Ma vi assicuro che ci sono stato male. Dopo alcune brutte sensazioni che ho vissuto sulla mia pelle pensavo di essere indifferente a tutto. E invece la brutta novità mi ha sconvolto la giornata. Ripeto: non so spiegarmi il perchè. Per cui ho cercato nella mia mente malata di pensare ai tanti motivi che mi potessero far provare quel sentimento insopportabile che stavo provando. E' emerso che prima di tutto mi dispiaceva per il ragazzo. Stiamo parlando di un 24enne. Un mio coetaneo. E' come se venisse a mancare uno dei miei migliori amici. Non mi darei pace. Oltre a quello, ho cominciato a fare considerazioni sulla persona in questione. Da ex accanito tifoso del Moto Mondiale (eh si, una volta seguivo ogni cazzo di domenica le "corse") mi sono venute in mente troppe interviste del Sic. Un sacco di frasi pronunciate con quell'accento romagnolo che mi hanno fatto sentire per molto più di un attimo un suo conoscente. La semplicità con cui il 58 parlava era fantastica. Mi sembrava uno di noi. Era come se di lì a poco io fossi andato al bar e l'avessi incontrato. "Bella Marco", "oh bella Dave" sarebbe stato il nostro saluto. Il tutto condito da uno scenario classico. Che so', una partita di calcio, una sfida a beccacino, una proiezione di una gara di moto sul maxi schermo. Oppure un inizio serata in cui io e lui saremmo stati insieme al bancone del bar a bere un apertivo o un caffè. La bellezza dei protagonisti delle moto è sempre stata questa. Tutti i protagonisti sembrano persone di casa. Gente che conosci, gente che vivi tutti i giorni e con cui condividi qualcosa. Simoncelli era questo per tutti noi 2000guys. Il classico "lupo da interviste" che decantava Marco Masini in una sua famosissima canzone ("Vaffanculo" per chi si volesse fare una cultura). Un ragazzo che avresti potuto beccare al bar e con cui avresti potuto fare serata a Marina o con cui avresti potuto bere due coca e rum insieme solo per fare due risate.
Per cui quando ho saputo della sua scomparsa ci sono stato davvero male. Dopo 900 Km per sostenere il Milan (sapete tutti della passione sfrenata che ho) ho avuto difficoltà a seguire la partita. Il Lecce dominava ma non me ne fregava niente. Il pensiero era rivolto costantemente a quel ragazzo della mia età che non c'era più. Come ho detto prima come lui ne muore uno ogni week-end. Quante volte il lunedi apriamo il giornale e leggiamo storie di motociclisti che si sono schiantati sulla Montanara? Troppe. La differenza tra loro e il Sic è che loro non erano famosi. Loro o li conoscevi o non li conoscevi. Simoncelli invece era il fratello di tutti. Il dolore per le famiglie che perdono un figlio, un nipote e un caro è lo stesso. Quindi, appena tornato da Lecce, mi sono buttato in internet. Ho letto tante frasi su facebook in questa lunga settimana. Gente che voleva ricordare il nostro amico romagnolo, gente che postava citazioni o foto. E purtroppo mi è toccato vedere i soliti protagonisti della domenica scrivere frasi del tipo "Mi dispiace per Sic però oggi in Turchia sono morte 1000 persone". Queste cose mi stanno dannatamente sul cazzo. Io dico, ma che cosa passa per la testa a sti qui? Vanno a fare la morale se qualcuno ricorda (a volte in maniera esagerata, e su questo posso essre d'accordo ma poi riga) a modo suo qualcuno che non c'è più? Tutto questo non mi va giù per diversi motivi. Primo su tutti il fatto che questi, scusate il termine, cagacazzo rompono i maroni su fatti che non centrano un beneamato cazzo con quello che la gente scrive. Secondo perchè le uscite che questi soggetti hanno sono spesso per fare la figura degli intelligentoni. Io, chiedo scusa nuovamente, ma mi incazzo proprio quando leggo simili stronzate. E' logico che per coerenza tutti dovrebbero ricordare tutti i giorni le persone che non ci sono più. E' vero stiamo parlando di un "Vip". Però il rispetto per chi non c'è è sempre stato lo stesso. Per cui chi vuole sfogare il suo stato d'animo su un certo fatto di cronaca lo deve fare liberamente e non deve avere sul collo il fiato di questi stracacazzo.
Cosa posso dire di più? Simoncelli era un ragazzo che tutti noi del bar apprezzavamo. Dopo la motogp ci trovavamo e dicevamo: "oh hai visto quel matto di Simoncelli che atto ha fatto? E poi che intervista ha fatto? Oh, uno che dice parolacce in diretta che idolo è?". E adesso purtroppo non ci sarà più.
Ma chi ha vissuto per viverlo se lo ricorderà sempre. Il ragazzo con i riccioloni continuerà a correre lassù se esiste un circuito. Non so se vincerà. Qui però tifiamo tutti per lui.
Addio Marco.

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